TOP
f

LAVIADELREIKI

L’ Invidia – LO SCOMODARIO 2018

L’ Invidia – LO SCOMODARIO 2018
INVIDIA f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede tale bene o qualità; anche, la disposizione generica a provare tale sentimento, dovuta per lo più a un senso di orgoglio per cui non si tollera che altri abbia doti pari o superiori, o riesca meglio nella sua attività o abbia maggior fortuna (nella dottrina cattolica, è uno dei sette vizî capitali, direttamente opposto alla virtù della carità).
Credo che non ci sia un moto dell’anima così biasimato ed inconfessabile come l’invidia.
E’ un’emozione negativa , molto probabilmente la più rifiutata.
Provate a far mente locale,  vi sarà capitato di sentire qualcuno affermare di essere geloso o collerico.
A vostra volta potreste ammettere di provare paura, o pigrizia o vergogna. Ma credo che praticamente nessuno abbia coraggio di ammettere, spesso anche con se stesso in primis, di essere morso dall’Invidia.
E’ un’emozione davvero complessa, sostanzialmente nasce dall’ immagine di se’ e il (dis)valore che le attribuiamo.
Un malanimo avvertito nei confronti di una o più persone, che agli occhi dell’invidioso sembrano avere qualcosa che  ritiene di non possedere o di non poter possedere, pur desiderandole.
Quando lo sperimentare una mancanza ( di un bene/condizione) in un contesto sociale tra simili, scatena sensazioni di inadeguatezza, di inferiorità e di ingiustizia, molto facilmente può sfociare in invidia.
Perchè ci vergogniamo  di provare talvolta questa emozione? L’ Invidia – LO SCOMODARIO 2018
Aristotele la definiva come un dolore causato da una buona fortuna che appare presso persone simili a noi e come  passione disonesta
Anche i grandi miti del passato ci parlano dell’invidia.
Atena, figlia di Zeus , uccise Aracne, la sua allieva prediletta, quando si accorse che la sua tela era molto più bella della sua.
Nelle fiabe l’invidia domina il cuore di molti personaggi.
E’ con una mela avvelenata che la Matrigna decide di eliminare Biancaneve, rea ai suoi occhi di essere molto più bella e giovane di lei.
Caino alzò la mano armata su Abele,  suo fratello.
Dentro di noi c’è , in diversa misura, una parte molto fragile e ferita, che soffre del confronto con gli altri,  ci fa credere di aver perso qualcosa  , di non aver abbastanza valore e riconoscimento.
L’invidia è così biasimata perchè ci spinge facilmente a godere delle difficoltà altrui.
Se l’altro cade , noi possiamo farci avanti al suo posto.
Se l’altro fallisce ecco che vediamo pararsi davanti a noi un’occasione di rivalsa.
Basta un successo amoroso, sociale, lavorativo ed ecco che possiamo diventare bersaglio dell’invidia altrui, od esserne consumati.
Saremo ancora più invidiosi se le persone , che ai nostri occhi godono di benefici e vantaggi , sono nostri simili : parenti, amici, colleghi, partners. Il confronto sarà percepito ancora più frustrante.
La mancanza di autostima e l’impotenza che sperimentiamo, crea dentro di noi un imponente movimento energetico , che  potrebbe essere veicolato per raggiungere ciò che ci manca e vorremmo anche per noi.
L’invidioso , al contrario,  utilizza questa energia per sminuire, denigrare ed addirittura attaccare l’altro.
Come se agli occhi di costui, la felicità altrui non sfuggisse mai, ma non sapesse riconoscere la propria.
L’invidia può essere diretta, quando vogliamo ciò che l’altro ha.
Oppure indiretta, quando proviamo soddisfazione quando l’altra persona perda quel che ha.
Possiamo individuare ancora tre tipi diversi di invidia. L’ Invidia – LO SCOMODARIO 2018
INVIDIA OSTILE  ( schadenfreude o gioia maligna )
L’invia ostile nasce quando crediamo che un’ altra persona sia o abbia più di noi.
Spesso è una questione di principio, ancora prima che personale. .
Si prova una gioia profonda nell’assistere a cadute e difficoltà degli altri.
Dove non dovessero arrivare si può addirittura arrivare a provocarle.E la tipologia forse più perniciosa, perchè di pari passo con la rabbia che nasce nell’invidioso, crescono anche le azioni che possono essere messe in campo per demolire e portare allo stesso livello l’ altro (maldicenza,pettegolezzo,giudizi malevoli,mobbing etc etc) . L’ Invidia – LO SCOMODARIO 2018
INVIDIA DEPRESSIVA ( “La volpe e l’uva – Esopo ) L’ Invidia – LO SCOMODARIO 2018
Questa forma possiamo definirla depressiva perchè il raggiungimento di risultati o il possesso di beni dell’altro, genera nel soggetto che invidia, una sensazione di frustrazione cupa e rancorosa. Si rimane fermi, imprigionati in un loop di lamento e biasimo. Si da colpa al fato e alla sfortuna, e ad una non bene precisata ingiustizia della Vita.
Piuttosto che cercare di migliorarsi si preferisce addirittura denigrare ciò che inizialmente si era desiderato, rimanendo di fatto immobilizzati in paludi di mediocrità.
INVIDIA REATTIVA ( “Non invidiate, applaudite e fate meglio” – Davide Mapelli )
Questo tipo di invidia la sperimentiamo quando riconosciamo meriti e pregi dell’altro.
A delle qualità che scorgiamo nell’altro attribuiamo i suoi successi.
La mancanza che percepiamo può essere trasformata in una competizione, in una spinta a migliorare noi stessi, partendo dalla nostra unicità e dalle nostre capacità.
Credo che quando sperimentiamo l’invidia, piuttosto che biasimarci e censurarci, dovremmo cogliere invece un’opportunità di crescita.
Consapevole che il malessere che provo nasce da una sensazione di inadeguatezza e mancanza.
E li, in quella zona d’ombra, in quell’antica ferita, che nasce .
Nasconderla NON È UNA BUONA strategia, perchè come diceva Jung, tutto quello che non agiamo ( riconosciamo) ci agisce.
Credo sia meglio lavorare su di noi, riportando faticosamente il nostro occhio al nostro interno, piuttosto che puntarlo verso il fuori. Prendere la responsabilità di curare quella ferita è il primo passo per smettere di essere invidiosi.
Amandoci e riconosceno il nostro valore smetteremo di  sperimentare rabbia, frustrazione, competizione eccessiva .
I Fiori del Dr. Bach li possono venire in nostro soccorso.

HOLLY – Rimedio nr. 15

utilizziamo Holly, il rimedio tratto dall’Agrifoglio , quando proviamo sensazioni dense ed intossicanti, come odio e ostilità .

Chi vive lo stato negativo di Holly proietta fuori, sugli altri, quello che non si concede di vedere dentro di sé.
Questo rimedio addolcisce il cuore, aiutandoci a depositare l’armatura che indossiamo e che ci indurisce.Ci ricollega all’ Amore , rimedio ideale per chi non si sente amato e quindi non ama. Per chi si sente attaccato   e quindi attacca.
Con Holly siamo in grado di riconoscere che ognuno di noi ha una propria realtà, che questa realtà è manifestazione e proiezione del nostro mondo interiore.
 

GORSE – Rimedio nr. 13

Se proviamo un’invidia di tipo depressivo Gorse può esserci di aiuto.

Il rimedio numero tredici, ottenuto dalla pianta del Ginestrone porta la Luce, proprio come il giallo splendido dei suoi fiori sembra portare con sè il Sole.
A volte oggettivamente, siamo stanchi e così provati, da sentirci sconfitti. Ci rintaniamo , defilati guardiamo all’esterno e proviamo una collera profonda ma compressa.
Abbiamo la sensazione che dopo tanto fare e lottare nulla ci sia più da fare.
Non reagiamo e ci sentiamo in scacco. Ostaggi della rassegnazione più cupa .
Uno stato d’animo così penoso facilmente può tendere a vedere negli altri dei nemici, e nei loro successi il segno della propria evidente incapacità .
LARCH – Rimedio nr. 19
Larch, il rimedio numero diciannove, estratto dal Larice, è a mio avviso un aiuto meraviglioso, e credo che tutti quanti noi dovremmo farne uso.
Ogni qualvolta la nostra autostima latita, tutte le volte che non ci sentiamo abbastanza, per quelle volte che ci sentiamo sconfitti dal confronto con gli altri… ecco Larch ci può aiutare.
Assumendolo potremo sperimentare fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.
Consapevoli delle nostre potenzialità e qualità non avremo più il desiderio di non metterci in gioco, non avremo più paura di eventuali insuccessi.
Non avremo pià paura del confronto e della competizione. Saranno solo stimoli a sperimentarsi e a crescere attraverso l’esperienza, anche degli insuccessi.
Se siamo centrati e in equilibrio, difficilmente l’invidia troverà terreno fertile.
Saremo in grado di riconoscere il valore e le qualità altrui, perchè avremo riconosciuto prima in noi le nostre doti e talenti.

 

Post a Comment